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Il calcestruzzo è composto da una miscela di inerti, principalmente ghiaia e sabbia, da un legante costituito dal cemento, impastato con acqua, che va a formare un miscuglio di consistenza più o meno plastica.
Per calcestruzzo privo di armatura o inserti metallici: tutte le esposizioni eccetto dove c’è gelo/disgelo, abrasione o attacco chimico. Per calcestruzzo con armatura o inserti metallici: in ambiente molto asciutto.
– All’interno di edifici con umidità dell’aria molto bassa.
–
15
–
Nel caso in cui il calcestruzzo contenente armature o inserti metallici sia esposto all’aria ed all’umidità.
Le condizioni di umidità si riferiscono a quelle presenti nel copriferro o nel ricoprimento di inserti metallici, ma in molti casi si può considerare che tali condizioni riflettano quelle dell’ambiente circostante.
In questi casi la classificazione dell’ambiente può essere adeguata. Questi può non essere il caso se c’è una barriera fra il calcestruzzo ed il suo ambiente.
Asciutto o permanentemente bagnato.
– All’interno di edifici con bassa umidità relativa.
– Costantemente immerso nell’acqua.
0,6
30
300
Bagnato, raramente asciutto.
– Superfici a contatto con acqua per lungo tempo.
– Molte fondazioni (terreno non aggressivo).
0,6
30
300
Umidità moderata.
– All’interno di edifici con umidità relativa dell’aria moderata oppure elevata.
– Esposto all’esterno protetto dalla pioggia.
0,55
35
320
Ciclicamente bagnato ed asciutto.
– In esterni con superfici soggette ad alternanze di asciutto ed umido.
– Calcestruzzi a vista in ambienti urbani.
– Superfici a contatto con acqua, non nella classe di esposizione XC2.
0,5
40
340
Qualora il calcestruzzo contenente armature od altri inserti metallici sia soggetto al contatto con acqua contenente cloruri, inclusi i sali antigelo, con origine diversa dall’acqua di mare.
Umidità moderata.
– Superfici esposte a nebbia salina o spruzzi di acqua contenenti cloruri.
0,55
35
320
Bagnato, raramente asciutto.
– Esposto ad acqua industriali contenenti cloruri (totalmente immersi).
– Piscine.
0,5
40
340
Ciclicamente bagnato ed asciutto.
– Elementi strutturali soggetti ad agenti disgelanti od a spruzzi contenenti agenti disgelanti.
– Elementi strutturali con una superficie.
immersa in acqua contenente cloruri e l’altra esposta all’aria.
– Parti di ponti, pavimentazioni e parcheggi per auto.
0,45
45
360
Qualora il calcestruzzo sia esposto all’attacco chimico che si verifica nel terreno naturale e nell’acqua del terreno.
Ambiente chimico debolmente aggressivo.
– Contenitori di fanghi.
– Vasche di decantazione.
– Contenitori e vasche per acque reflue.
0,55
35
320
Ambiente chimico moderatamente aggressivo.
– Elementi strutturali o pareti a contatto con terreni aggressivi.
0,5
40
340
Ambiente chimico fortemente aggressivo.
– Elementi strutturali o pareti a contatto di acque industriali fortemente aggressive.
– Contenitori di foraggi, mangimi e liquami provenienti dall’allevamento animale.
– Torri di raffreddamento di fumi e gas di scarico industriali.
0,45
45
360
In presenza di solfati impiegare cemento resistente ai solfati.
Qualora il calcestruzzo bagnato sia esposto ad un attacco significativo dovuto a cicli di gelo/disgelo.
Moderata saturazione di acqua, senza impiego di agente antigelo.
– Superfici verticali esposte alla pioggia ed al gelo (facciate, colonne).
– Superfici non verticali e non soggette alla completa saturazione ma esposte al gelo, alla pioggia o all’acqua.
0,5
40
320
Moderata saturazione di acqua, con uso di agente antigelo.
– Superfici verticali di strutture stradali esposte al gelo e nebbia di agenti antigelo.
0,5
30
340
Elevata saturazione di acqua, senza agente antigelo.
– Superfici orizzontali esposte alla pioggia ed al gelo.
0,5
30
340
Aerato.
Elevata saturazione d’acqua, con agente antigelo oppure acqua di mare.
– Strade ed impalcati da ponte esposti agli agenti antigelo
– Superfici esposte direttamente a nebbia contenente agenti antigelo ed al gelo.
0,45
35
360
Qualora il calcestruzzo contenente armature od altri inserti metallici sia soggetto al contatto con cloruri presenti nell’acqua di mare oppure con aria che trasporta sali derivanti dall’acqua di mare.
Esposto in nebbia salina (salsedine marina) ma non in contatto diretto con acqua di mare.
– Strutture prossime oppure sulla costa.
0,5
40
340
Permanentemente sommerso.
– Sarti di strutture marine.
0,45
45
360
Zone esposte agli spruzzi, alle onde oppure alla marea.
– Sarti di strutture marine sulla battigia.
0,45
45
360
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Tra l’intera gamma di calcestruzzi il consorzio annovera svariate tipologie come la classe dei Calcestruzzi Speciali per applicazioni specifiche. Scegli la tipologia di applicazione specifica dalla lista qui presente per visualizzarne i dettagli.
I calcestruzzi alleggeriti si possono dividere in strutturali leggeri ed alleggeriti non strutturali.
Quelli strutturali, prodotti ad esempio con l’argilla espansa della Leca, sono calcestruzzi utilizzati per soddisfare particolari richieste progettuali e architettoniche ad alto valore aggiunto; si riescono a confezionare calcestruzzi a resistenza garantita con pesi del 30% circa inferiori rispetto a calcestruzzi normali permettendo quindi a parità di luce di diminuire il carico strutturale.
Invece i calcestruzzi alleggeriti non strutturali vengono utilizzati soprattutto per riempimenti, per massetti e per isolamenti termo-acustici.
Questi ultimi possono essere confezionati in una grande vairietà di maniere quali:
• Polistirene (vergine o macinato)
• Politerm
• Perlite
• Pomice argilla espansa non strutturale
• Materiali vetrosi
• Scarti dell’industria della plastica
• Sughero
Ognuno di questi componenti apporta al calcestruzzo alleggerito particolarità che possono soddisfare o meno le esigenze cantieristiche.
Dovrebbe essere compito del tecnico competente in fase di progettazione e successivamente in fase di esecuzione valutare a seconda del mercato locale i prodotti presenti.
I tecnici presenti nei nostri impianti, se contattati, saranno all’altezza di consigliare per il meglio non solo il prodotto giusto ma anche l’eventuale corretta messa in opera dello stesso.
Questi calcestruzzi, prodotti con aggregati naturali o sintetici, presentano una bassissima massa volumica (anche inferiore ai 400Kg/m3) e grazie ad un basso coefficiente l consentono di raggiungere un’ottima coibentazione termica.
La corretta messa in opera consente di ottenere isolamenti termici con spese di manodopera inferiori rispetto ad altre tipologie di lavorazione.
Inoltre la possibilità di utilizzare aggregati naturali quali la perlite o il sughero rispecchia anche i dettami più severi della bioedilizia.
Rientrano in questa categoria i calcestruzzi che, in seguito a trattamento superficiale con un agente inibitore di presa, mostrano la ghiaia a vista.
Tali calcestruzzi, utilizzati soprattutto per pavimentazioni, vengono chiamati anche Calcestruzzi Sasso-Lavato e le opere Pavimenti Sasso-Lavato.
Con un’adeguata ricerca degli aggregati (ad esempio: solo ghiaia calcarea o miscele di ghiaie dai colori differenti) è possibile ottenere effetti visivi dal notevole impatto estetico.
I nostri impianti, dietro richieste specifiche e concordate con i committenti oltre che con i progettisti e gli impresari, sono in grado attraverso le conoscenze delle cave e delle curve granulometriche caratteristiche degli aggregati prodotti di indirizzare i clienti verso soluzioni esteticamente piacevoli oltre che funzionali.
I calcestruzzi aerati sono quei calcestruzzi che presentano, oltre all’aria inglobata naturalmente in fase di miscelazione e dipendente dal diametro massimo presente nell’impasto, aria aggiunta.
Tale aria aggiunta, addizionata tramite l’uso di particolari agenti aeranti, ha l’effetto di diminuire notevolmente la resistenza a compressione a parità di cemento utilizzato ma al contempo di permettere un notevole risparmio economico in fase di riapertura degli scavi.
Infatti la diminuzione della resistenza a compressione è accompagnata da una matrice cementizia molto porosa che permette al contempo una diminuzione della resistenza all’abrasione, al taglio, alla flessione e di conseguenza un maggiore facilità di scavo con mezzi meccanici.
Ideali per i ripristini stradali se non sottoposti a forti carichi strutturali possono essere anche utilizzati per magroni di fondazioni scavate (non armate) e riempimenti di vuoti strutturali (ad esempio tra muri e pareti di sbancamenti in caso di difficoltà di accesso di mezzi meccanici di movimento terra).
I calcestruzzi autocompattanti si caratterizzano per l’elevata fluidità, non misurabile con le normali prove come il cono di Abrams, ed una quantità molto alta di fini (aggiunte di ceneri o filler).
Specifici per strutture ricercate architettonicamente e/o con faccia a vista, sono calcestruzzi che non necessitano di vibrazione che, al contrario, se applicata potrebbe segregare e rovinare il calcestruzzo.
Una delle caratteristiche fondamentali dei calcestruzzi autocompattanti è che non necessitando di vibrazione permettono un risparmio della manodopera in fase di getto.
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I prodotti da costruzione, come i calcestruzzi ecocompatibili, sono stati inseriti nel c.d., Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’edilizia, introdotti con il decreto del 24 dicembre 2015 del Ministero dell’Ambiente, sono stati resi obbligatori dal nuovo Codice dei Contratti Pubblici. Nascono in applicazione del “Piano d’Azione per la sostenibilità dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione (PAN GPP)”, adottato dal Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nel 2008, e hanno lo scopo di rendere “verdi” gli appalti.